Visita a Pokhara, la città dell’Annapurna
Una visita a Pokhara non può mancare durante il vostro viaggio in Nepal. Si tratta della seconda città dello stato, dopo Kathmandu, per numero di abitanti. Dista circa 240 chilometri dalla capitale, ad una altitudine di 880 metri.
Si tratta di una zona ricca di strutture ricettive perchè è un ottimo punto di partenza per iniziare i trekking delle montagne dell’Annapurna; ma per chi non intende imbarcarsi in questo tipo di avventura, offre comunque degli scorci panoramici notevoli.
E’ uno dei luoghi preferiti dai nepalesi per trascorrere qualche giorno di vacanza o per celebrare qualche festa particolare. Noi abbiamo trascorso qui il Capodanno 2017 e siamo rimasti stupiti dalla quantità di gente che si era riversata nelle strade. E’ stato emozionante e divertente scambiarsi gli auguri di “Happy New Year” con gente locale, ma anche turisti da ogni parte del mondo.
Cosa fare durante una visita a Pokhara
Una visita a Pokhara è una ottima opportunità per vedere non solo spettacolari panorami naturali, ma anche per conoscere alcuni templi e monumenti che rispecchiano la cultura nepalese.
Il Lago Phewa
Pokhara è definita “la città dei sette laghi“; ma il più grande e quello attorno a cui si è sviluppata la città è il Lago Phewa. La zona intorno al lago, chiamata Lakeside, è la più turistica, ed è qui che troverete negozi, bancarelle, ma anche ristoranti di tutti i tipi.
Una caratteristica del lago sono le tante piccole imbarcazioni parcheggiate sulla riva; le “doonga” (come vengono chiamate) sono coloratissime e potete noleggiarne una per fare un giro in barca al centro del lago. In realtà a me sono sembrate piuttosto instabili e non me la sono sentita di affrontare l’esperienza. Un bagno nelle acque del lago non era proprio nei miei programmi.
Ma se decidete di fare questa escursione, potrete raggiungere un’isoletta a poca distanza dalla riva che ospita un piccolo tempio hinduista. Si tratta del Tempio Tal Barahi; esso è molto frequentato dai fedeli che vi si recano per pregare e portare offerte.
Alcune zone del tempio non sono accessibili ai turisti e sono riservate solo ai fedeli; ma è comunque emozionante vedere lo svolgimento dei loro riti.
Devi’s Falls
Come è facilmente intuibile dal nome, si tratta di una cascata; è lunga circa 150 metri, ma una parte scorre in un tunnel sotterraneo. Dopo aver formato la cascata ed aver attraversato il tunnel, l’acqua scorre in una grotta adiacente, la Gupteshwor Mahadev (di cui parleremo dopo, visto che ospita un tempio).
La prima volta che ho sentito parlare di questa cascata, sentendone il nome, ho pensato che avesse qualcosa a che fare con il diavolo (devil). In realtà la storia è molto diversa. Nel lontano 1961, una coppia di viaggiatori svizzeri andò a visitare la cascata e la donna, sfortunatamente, scivolò e annegò nelle sue acque. Il padre della donna chiamò il posto “David’s Fall” (la caduta di David), che cominciò poi a definire la cascata e venne corrotto in Devi’s Falls.
Il nome in Nepalese è Patale Chango, che significa cascata sotterranea. Dicono che sia tra i luoghi più visitati del Nepal, ma onestamente, per quanto sia un luogo carino, non è l’attrazione che abbiamo apprezzato di più durante la nostra visita di Pokhara.
Grotta Gupteshwor Mahadev
Questa grotta si trova subito accanto alla cascata, proprio dall’altro lato della strada. La grotta è stata scavata nei secoli dal fluire del fiume e dicono che sia tra le più grandi grotte di tutta l’Asia.
Si accede alla grotta percorrendo una imponente scalinata che sembra essere abbastanza recente e che è decorata con statue di dei induisti, in particolare Ganesh che è il dio che porta fortuna. Vi consiglio di percorrere con cautela la scala sia in salita che in discesa perchè l’umidità è molto elevata e la possibilità di scivolare è concreta.
Incontrerete molti fedeli induisti che visitano la grotta, poichè essa ospita un santuario con una roccia modellata dalle acque e dal tempo che rappresenta il dio Shiva. Purtroppo, è vietato fotografarla; ma del resto, considerando la luce molto scarsa, le foto non sarebbero un gran che.
Trekking per vedere l’alba a Sarangkot
Le vette himalayane dell’Annapurna che dominano Pokhara sono tra le più elevate al mondo, infatti raggiungono gli 8000 metri. Moltissime persone si recano in questa zona del Nepal per affrontare dei trekking di queste montagne.
Come potete immaginare, questa attività non era tra i nostri programmi; intanto non abbiamo una preparazione fisica adeguata, ma oltretutto ci vogliono dei permessi speciali (e anche costosi) per affrontare le cime dell’Annapurna.
Ma la nostra guida ci ha spiegato che era possibile godere lo spettacolo delle montagne dal paesino di Sarangkot; sono in molti quelli che vi si recano per ammirare l’alba, e così abbiamo deciso di farlo anche noi.
Si parte veramente molto presto, e con la macchina si percorre un tratto di strada, il resto del cammino è da effettuare a piedi; molto emozionante e coinvolgente, ma è stata veramente molto dura.
Sulla cima, ci sono due grandi terrazze dove la gente si assembra per aspettare che il sole sorga; e lo spettacolo che si è aperto di fronte ai nostri occhi ci ha ripagati di tutta la fatica fatta. La luce diventa rosata, così come le montagne e poi all’improvviso il sole spunta in tutto il suo fulgore, illuminando la valle.
Il Tempio Shree Bindhya Basini
Anche il tempio Shree Bindhya Basini si trova sulla cima di una collina ed è raggiungibile percorrendo una scalinata. E anche in questo caso, l’obiettivo di una visita non è tanto quello di vedere il tempio, quanto di godersi il panorama di Pokhara dall’alto.
Il tempio in se stesso, in effetti, non è particolarmente grandioso o imponente, nè così interessante da giustificare una visita. O perlomeno, questa è la mia opinione personale. Esso risale al XVII secolo ed è dedicato a Durga, una delle incarnazioni di Parvati, moglie di Shiva e madre di Ganesh.
Visita al quartiere tibetano di Pokhara
Una cosa da non perdere è una visita al quartiere tibetano di Pokhara. Lo trovate nella prima periferia della città.
Il quartiere nacque anni fa per accogliere i rifugiati scappati dal Tibet durante la cruenta invasione messa in atto dalla Cina a danno di questo pacifico stato. I tibetani che lo abitano si sono perfettamente integrati con la popolazione locale, pur preservando molte delle proprie tradizioni e la loro cultura.
Non ci sono attrazioni particolari, tranne un tempio buddista, molte casette colorate ed un negozio dove le donne vendono i prodotti artigianali che loro stesse hanno creato. Ma quello che affascina è l’atmosfera di serenità, che io di solito associo alle situazioni legate al buddhismo.
Pagoda della pace nel mondo
E’ anche conosciuta come Shanti Stupa; in sanscrito, shanti significa pace mentre stupa significa tempio. Esistono ben 80 templi con questo nome in tutto il mondo, un altro lo trovate a Lumbini che è il luogo di nascita del Buddha. Queste pagode sono state pensate come punto di riferimento per tutti coloro che cercano la pace nel mondo, di qualunque razza o religione essi siano.
Il progetto che ha portato alla costruzione di queste pagode si chiama Our Earthly World ed è stato voluto da un monaco buddista, Nichidatsu Fujii. La Pagoda di Pokhara è stata inaugurata nel 1999.
Di un bianco sfolgorante, la pagoda si trova a circa 1100 metri di altezza, sulla collina di Ananda. E’ raggiungibile sia in auto che con il bus, che potete prendere dalla stazione dei pullman a Pokhara. Dopo aver raggiunto un piazzale, dovrete salire una scalinata con ben 200 gradini.
Ma una volta in cima, potrete ancora una volta gustare un panorama fantastico, di montagne e colline e se la giornata è limpida vedrete anche la città e il suo lago ai vostri piedi.
Ai lati della pagoda, vedrete 4 statue dorate di Buddha, ognuna rivolta verso uno dei quattro punti cardinali; ognuno di essi è legato ad un avvenimento importante della vita della divinità.
Visita al Museo della Montagna di Pokhara
Ho trovato questo museo molto interessante; al suo interno viene narrata la storia delle scalate delle principali vette himalayane, dall’Everest al K2.
Offre la documentazione di tutti i dati e le informazioni relative a questa imponente catena montuosa, le attività che si possono praticare, i record che sono stati conquistati. Esiste anche una sezione dove si possono vedere le attrezzature usate dai primi esploratori, grottesche se paragonate a quelle di oggi.
Ma ci sono due cose che mi sono piaciute in particolare. La prima si trova all’esterno del museo: un piccolo e semplice monumento in pietra dedicato a tutti i caduti sulla montagna. La seconda invece è un enorme mandala conservato sotto vetro. I mandala infatti sono delle decorazioni create con sabbia colorata, un raffinato lavoro che da secoli è praticato dai monaci buddisti.
La caratteristica del mandala è che esso viene distrutto non appena viene completato, per ricordare che tutto finisce e nulla dura per sempre.
Per ogni altra informazione, potete consultare il sito ufficiale di Pokhara.
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Il Nepal è un Paese davvero affascinante. Non mi dispiacerebbe cimentarmi con un percorso di trekking come quello che hai raccontato .
Il Nepal è estremamente suggestivo, è un paese che mi ha colpita molto e dove tornerei molto volentieri!
Grazie per questo articolo e le bellissime foto. Sono già stata in Nepal, ma solo a Kathmandu e Chitwan quindi l’estate scorsa 2020 sarei dovuta tornare in Nepal per fare trekking proprio attorno all’Annapurna e poi visitare Pokhara.
Sono stata anche in Tibet e conosco la storia di quella regione, quindi mi piacerebbe moltissimo visitare il quartiere tibetano di Pokhara. Spero di poter riorganizzare il mio viaggio e in quel momento terrò in considerazione i tuoi consigli.
Sono lieta di sapere che il mio articolo può esserti utile; ti invidio molto perchè anche a me piacerebbe molto tornare in Nepal, ma soprattutto mi piacerebbe visitare il Tibet!
Che ricordi siete riusciti a risvegliare in me! Era il 2006 e Pokhara rappresentava la fine del mio trekking di 15 giorni attorno all’Annapurna. Dormire dopo due settimane in un vero letto, avere un bagno con acqua corrente e poter mangiare in abbondanza mi hanno fatto sentire una regina. Purtroppo però la stanchezza non mi ha permesso di visitare alcuni dei luoghi citati nell’articolo.
I luoghi che ho citato nell’articolo sono tutti bellissimi, ma penso che l’esperienza del trekking tra quelle montagne debba essere ineguagliabile.
Caspita che viaggio! Deve essere un’emozione incredibile vedere le montagne dell’Annapurna, solo nominarle mi fa venire i brividi. Mi piace molto l’idea della pagoda della pace nel mondo, anche io come te associo la meditazione buddista al senso di serenità interiore che noi fatichiamo così tanto a raggiungere.
Io adoro il buddhismo e tutti coloro che ne sono coinvolti; sono persone che emanano serenità e pace. A volte li invidio davvero!
Un luogo davvero molto interessante. Io non sono molto attratta da questi posti ma sembrano molto belli
Per me tutti i paesi dell’Himalaya hanno un fascino incredibile; spero con il tempo di riuscire a vederli tutti!
Mi affascina moltissimo il Nepal e se un giorno dovessi andarci, fare anche io l’escursione a Sarangkot. Non riuscire mai a scalare le alte montagne dell’Annapurna, ma l’alba non me la perderei.
Nè io nè Gianni ci sogneremmo mai di affrontare una scalata in montagna; non fa proprio per noi. Ma l’alba sull’Annapurna, quella è imperdibile!
Non credo sia al momento un viaggio possibile con una seienne al seguito! Complimenti è sempre bellissimo leggere delle vostre avventure in giro per il mondo!
Grazie molte per i complimenti, sono lieta che ti piaccia il nostro blog e che tu ci segua!
Che viaggio incredibile, Teresa! Sono rimasta incantata dal colpo d’occhio sulle cime innevate che si riflettono sul lago Phewa! Deve essere stato un Capodanno davvero particolare…
E’ vero, è stato un Capodanno speciale perchè il Nepal è una destinazione molto speciale, ci abbiamo davvero lasciato il cuore!
Non conoscevo molto di questa località perché gli articoli sul Nepal parlano quasi sempre di Kathmandu. È un paese che mi affascina molto come tutti quelli di quell’area. Ho visitato anch’io un villaggio di sfollati dal Tibet in Sichuan in Cina e mi era piaciuto tantissimo. Anche lì regnava l’allegria e la serenità!
In generale, a Pokhara ci si va per fare trekking. Noi abbiamo voluto visitarla comunque perchè ci sembrava molto affascinante e in effetti ci è piaciuta moltissimo!