Etosha: il Parco Nazionale in Namibia
Il Parco nazionale di Etosha è uno dei più estesi parchi dell’Africa, visto che ha una estensione di circa 22.900 chilometri quadrati, ed il più famoso della Namibia. E’ un luogo estremamente suggestivo, una delle tappe da non perdere durante il vostro viaggio insieme al Deserto del Sossusvlei.
I safari che potete effettuare all’interno di questo parco nazionale sono diversi da quelli che si possono fare in altri parchi africani, perchè lo scenario è completamente differente. Se avete già visto il Parco del Chobe in Botswana, il Serengeti in Tanzania o lo Tsavo East in Kenya, rimarrete piacevolmente sorpresi!
La caratteristica che rende questo parco unico è la distesa di sale che copre addirittura il 25 % della sua superficie. Il suolo assume una colorazione biancastra che da una aspetto quasi lunare al panorama; il nome di questo deserto salino è “pan“. Non per niente il nome Etosha, in lingua locale, significa “grande luogo bianco”.
Etosha è stato dichiarato Parco Nazionale nel lontano 1907, quando la Namibia era ancora sotto la dominazione tedesca; all’epoca, però, era molto più esteso di oggi e le sue dimesioni cambiarono a causa di un ridimensionamento. All’interno del parco abitano i Boscimani, una popolazione locale; a noi è capitato di vedere anche un gruppo di Himba (un’altra popolazione locale che normalmente non vive in questa zona) proprio nei pressi dell’Anderson’s Gate.
Come raggiungere il Parco Nazionale di Etosha
E’ situato nella parte settentrionale del paese e dista circa 500 chilometri dalla capitale Windhoek. In generale, il parco può essere raggiunto in automobile in modo agevole, visto che le strade che lo collegano al resto del paese sono in buone condizioni. Ma quasi sempre, si arriva al Parco nazionale di Etosha da altre destinazioni; per esempio, noi ci siamo arrivati da Twylfointein nel Damaraland.
Qualcuno raggiunge il parco dal Botswana, e in questo modo si abbina la visita del Parco Chobe; Etosha infatti è situato in una posizione tale da consentire la visita di entrambi i parchi in un unico viaggio.
Volendo, si può arrivare anche in aereo. In questo caso atterrerete presso l’unico aeroporto che troverete nei dintorni, cioè quello di Tsumeb, a circa un centinaio di chilometri dal parco. Ovviamente non esistono voli diretti dall’Italia, quindi è necessario prevedere uno scalo a Windhoek.
Quando visitare il Parco Nazionale di Etosha
Il parco può essere visitato in qualunque periodo dell’anno, ma dovete tenere conto che rispetto all’Italia le stagioni sono invertite, visto che la Namibia si trova nell’emisfero australe.
Esistono però dei periodi migliori e dei periodi poco consigliabili; il periodo da maggio a ottobre è quello in cui si riescono ad avvistare molti animali (ovviamente tenendo conto che in tutti i safari ci vuole comunque un pò di fortuna). I primi tre mesi dell’anno sono invece da evitare, visto che sono quelli in cui il parco è sferzato da incessanti piogge, che rendono abbastanza difficile percorrere le strade del parco se non addirittura pericoloso.
Cosa mettere in valigia
Per quanto riguarda l’abbigliamento, è bene portare abiti comodi, scarpe chiuse, pantaloni e magliette. Che sia estate o inverno è bene che portiate con voi anche una felpa pesante o addirittura un piumino. Questo perchè l’escursione termica, specialmente nei mesi invernali, è veramente notevole; durante le prime ore del mattino, le temperature possono scendere fino a 1 grado, anche se poi risalgono con il sorgere del sole.
Vitale portare degli occhiali da sole, una crema per proteggervi dal sole, binocoli e naturalmente attrezzatura fotografica. Se visitate il parco in autonomia, portatevi anche acqua da bere; se invece vi affiderete ad una agenzia o ai rangers, saranno loro a provvedere alle bevande.
Punti di accesso al parco e costi
E’ possibile accedere al parco attraverso uno dei quattro gates:
– l’Anderson’s Gate (che è quello da cui siamo passati noi) nella parte meridionale del parco;
– il Lindequist Gate, ad est;
– il Galton Gate, che è l’accesso a sud ovest;
– infine il King Nehale Lya Mpingana Gate, che è l’accesso a nord.
Contrariamente a quanto si possa pensare, i costi per accedere al parco sono davvero bassi. Il prezzo per ogni persona adulta è di 80 NAD (a seconda del cambio, sono circa 5 euro), mentre i bambini non pagano nulla. Dovrete anche pagare 10 NAD per il vostro veicolo.
Quando attraverserete il gate, dovrete registrarvi ma pagherete l’ingresso successivamente al momento del check in nel vostro lodge.
Per aggiornamenti sulle tariffe di ingresso potete consultare il sito ufficiale del Parco di Etosha.
Qui potete trovare diverse modalità di visita ed acquistare i biglietti online
Dove alloggiare
Per visitare il parco, potete decidere se alloggiare all’interno del parco oppure negli immediati paraggi. Entrambe le soluzioni hanno dei pro e dei contro; se dormite all’interno avrete il vantaggio di stare a stretto contatto con la fauna e potrete avvistare più animali, ma d’altro canto è un privilegio che si paga, visto che i campi all’interno sono abbastanza costosi.
Inoltre, i campi all’interno del parco di Etosha sono presi d’assalto; questo significa che, per avere la sicurezza di trovare una sistemazione, bisogna prenotare con molti mesi di anticipo.
Un altro vantaggio che offrono i campi è che al mattino eviterete qualunque tipo di coda all’ingresso, perdendo tempo prezioso. Ho sentito dire che l’attesa, a volte, arriva ad un’ora.
All’interno del parco, ci sono diversi campi dove potrete alloggiare: essi sono Namutoni, Onkoshi, Dolomite, Halali, Olifantsrus e Okaukeujo.
I due più grandi e più frequentati sono il primo, cioè il Namutoni, e l’ultimo, l’Okaukeujo, dove noi abbiamo trascorso due notti. In questi campi troverete ogni tipo di servizio; una pompa di benzina, un ristorante, l’ufficio postale, lo store.
In tutti i campi è possibile scegliere se alloggiare nei bungalows o se affittare una piazzola per il campeggio. A proposito, se avete la possibilità di preparare i vostri pasti, cercate di fare la spesa prima di entrare nel parco, visto che i prezzi del supermercato sono molto cari. Per non parlare del ristorante, dove una cena a buffet ci è costata circa 30 euro a persona, un prezzo pazzesco se paragonato agli standard namibiani.
Noi abbiamo scelto la prima opzione, anche se devo dire che è abbastanza costosa. Tra l’altro, malgrado il prezzo, i bungalows sono abbastanza spartani e non troppo curati. In un certo senso direi che sono abbastanza lasciati andare; abbiamo trovato pareti scrostate, piastrelle mancanti in bagno, biancheria da letto lisa e consumata.
La pozza dell’Okaukeujo
Ma la cosa che ci ha davvero fatto impazzire è la pozza che si trova alle spalle del campo; è isolata dal campo da metri e metri di filo spinato, per evitare che gli animali possano sconfinare, ed è illuminata, di notte, da una luce ad infrarossi che non infastidisce gli animali.
Quindi è possibile ammirare gli animali sia di giorno che di notte, con il buio. Ci sono addirittura delle panchine per accomodarsi e godersi lo spettacolo. E’ incredibile quanti animali si recano alla pozza per abbeverarsi; soprattutto ci sono tantissimi elefanti che sembrano materializzarsi dal nulla.
Ma, armati di binocolo, abbiamo visto anche un paio di rinoceronti, le iene, degli sciacalli. Poi zebre, gnu… insomma, di tutto di più.
Sappiate comunque una cosa: nel parco nazionale di Etosha non riuscirete a vedere i Big Five, in quanto il bufalo non è presente in questa zona.
Quanti giorni di safari fare al Parco Etosha
La durata minima indispensabile per un soggiorno nel Parco nazionale di Etosha è di due giorni, anche se tre giorni sarebbero l’ideale.
In questo modo, potreste visitare a fondo il parco, magari dedicando il primo giorno alla zona est, il secondo alla parte centrale e infine, prima di andare via, potreste esplorare la parte occidentale (o viceversa, a seconda del campo in cui alloggiate).
Dove vedere gli animali: i punti migliori
Benchè ci siano tantissimi animali, Etosha è un parco molto vasto e non è sufficiente affidarsi alla fortuna perchè un safari abbia una buona riuscita. Il consiglio è quello di avere tanta pazienza e di dirigersi verso le pozze d’acqua dove gli animali vanno a bere.
Oltre a quella dell’Okaukuejo, che è considerata la migliore, ce ne sono molte altre. Tra queste le più interessanti sono Ozonjuitji m’Bari, Chudob, Groot Okevi, Ombika, Gemsbokvlakte, Charitsaub, Rietfontein, Sonderkop. Ma come trovare le pozze? La maggior parte sono segnalate da cartelli, ma per evitare di perdere tempo è importante farsi dare una mappa all’ingresso del parco; qui troverete le pozze, i campi e i sentieri da percorrere.
La flora e la fauna ne Parco Nazionale di Etosha
Il Parco Nazionale di Etosha vanta una quantità impressionante di animali, considerando i mammiferi, i rettili e gli uccelli.
I più diffusi tra i mammiferi sono senza dubbio gli elefanti, gli springbocks, gli orici. Ma è possibile avvistare anche altre specie, per esempio iene, sciacalli, giraffe, leoni e leopardi. Di recente, sono stati introdotti anche il rinoceronte nero e quello bianco.
Per quanto riguarda gli uccelli, i più facili da avvistare, grazie alle loro dimensioni, sono gli struzzi. Ma è considerevole anche il numero di fenicotteri, aironi e pellicani, oltre naturalmente ad uccelli più piccoli.
Per quanto riguarda la flora, bisogna ricordare che il parco è costituito al 25% dal pan. Di conseguenza è piuttosto spoglio e la vegetazione che si vede è costituita per la maggior parte da erba che ben si adatta all’ambiente salino.
In alcune zone del parco si trovano gli alberi del Mopane, che creano delle macchie di boscaglia. In alcune zone, questi alberi superano gli 8 metri di altezza, ma nell’area più elevata raggiungono appena i 2 metri.
Non sono rari nemmeno gli alberi di acacie, con delle lunghe spine, ma i cui fiori sono un ottimo nutrimento per le giraffe.
Consigli utili per il safari nel Parco Nazionale di Etosha
Potete effettuare il vostro safari nell’Etosha in completa autonomia, oppure potete affidarvi ai rangers che organizzano dei game drives per i clienti del campo.
Ma se decidete di girare per il parco da soli, dovete tenere a mente alcune cose importanti.
Intanto dovete guidare con prudenza e a bassa velocità; le strade non sono tali da consentire velocità folli (e poi scusate, cosa c’è di bello nel guidare veloce durante i safari?). Soprattutto c’è la possibilità che gli animali vi taglino la strada all’improvviso.
A noi è capitato con alcuni springbocks e soprattutto con un grosso kudu,
Non scendete dalla macchina per nessun motivo: siete in un parco, non allo zoo, e siete circondati da animali selvatici in libertà. Non sarebbe piacevole trovarsi un leone o un ghepardo affamato a pochi passi!
E soprattutto rispettate gli orari di ingresso al campo; ad un certo orario i cancelli del parco chiudono i cancelli e li riaprono solo la mattina dopo. Quindi cercate di essere puntuali e di non fare tardi.
Se invece pensate di fare un giro con i rangers, copritevi fino all’inverosimile. Noi abbiamo fatto un game drive alle prime luci dell’alba, su una jeep aperta, e non ho mai avuto tanto freddo in vita mia, malgrado il piumino pesante e la coperta fornita dai rangers.
Personalmente, devo dire che il game drive con i rangers non è stato gran chè. Abbiamo visto pochi animali; e proprio quando abbiamo avvistato i leoni, il nostro driver aveva fretta di tornare al campo, quindi abbiamo visto poco.
Game drive in autonomia
Partenza dall’Okaukeujo, seguendo la mappa e le varie indicazioni stradali. Ecco come abbiamo fatto il nostro game drive in autonomia.
Abbiamo cercato di localizzare le varie pozze (nel parco ce ne sono davvero tante) e spesso ci siamo appostati nella speranza di vedere degli animali.
E in effetti, ne abbiamo visti tanti: elefanti, tantissimi orici (non per niente è l’animale nazionale), springbocks a non finire, gnu e zebre, una quantità paurosa di giraffe.
Ma dei grandi felini neanche l’ombra; si sa, sono abbastanza difficili da avvistare, ma almeno uno mi sarebbe piaciuto vederlo.
Per pranzo, ci siamo fermati ad un altro campo, il Namutoni. Abbiamo trovato un posto carino dove preparavano hamburger e patatine.
La coda per avere un tavolo era spaventosa, quindi ci siamo accontentati di sederci su una panchina per consumare il nostro pranzo. E’ stato divertente vedere quanti uccellini si avvicinavano per mangiare le briciole, talvolta azzuffandosi tra loro.
Poi, partenza per la seconda parte del game drive verso l’uscita del parco.
Qui potete trovare diverse modalità di visita ed acquistare i biglietti online
Ormai è deciso: sarà Namibia! In attesa di partire mi sto bevendo i tuoi articoli. Noi al momento abbiamo optato per la visita in autonomia anche se il lodge dove saremo a dormire offre varie escursioni con i rangers. Grazie come sempre per le info preziosissime
Anche noi abbiamo viaggiato in autonomie e, malgrado un paio di forature, è andato tutto bene. Posso dirtelo? Tutta la mia invidia!
Una grande avventura! Ovviamente ho trascorso più di una notte sveglia con gli occhi fissi sulla pozza. L’emozione della caccia è stata enorme! Meravigliosa Namibia!
In effetti siamo riusciti a vedere un sacco di animali, ma intorno alla pozza c’erano soprattutto tantissimi elefanti!
Dopo tutto ciò che mi avete raccontato sulla Namibia non potevo non leggere i vostri articoli! Ecco ho scoperto, grazie a voi, che qui è possibile organizzarsi i safari in autonomia, proprio quello che vorrei fare insieme al mio papà! Chiederò a Gianni i dettagli del vostro itinerario in Namibia, non vedo l’ora di partire!
Ottima idea; Gianni tiene da parte tutti gli itinerari che ha creato per i nostri viaggi e te lo passerà molto volentieri!
È stato il mio primo Safari in assoluto! Ho dei ricordi meravigliosi ed indelebili: centinaia di animali immobili fermi, in attesa, a fiutare l’aria…i leoni nascosti poco lontano, sotto un lieve pendio.
Noi siamo stati un pò sfortunati, quanto agli avvistamenti di animali; ma malgrado questo Etosha ci è piaciuta tanto per i suoi panorami naturali!
Mamma mia, magnifica esperienza! Le foto sono davvero magnifiche e fanno venir voglia di partire al volo! La Namibia é davvero un paese che ho in mente da tempo
Se ami la natura e i panorami mozzafiato, la Namibia fa davvero per te, è una delle più belle destinazioni che abbia mai visitato!
La Namibia è uno dei miei sogni nel cassetto rientra in quelli che io definisco i miei top 10!!!
Anche se noi l’abbiamo già visitata, la Namibia rimane un sogno; ci piacerebbe tanto tornare!
Namibia è una destinazione favolosa! Sogno di visitarla in abbinamento al Sudafrica 🙂
Un viaggio che abbini Sudafrica e namibia è il mio sogno: ci sono dei panorami che ti restano negli occhi e nel cuore!
Sarebbe un sogno poter vedere la Namibia e tutti i suoi abitanti! Grazie per essere riuscita a farmi viaggiare da casa!
sono contenta che il mio articolo ti abbia fatto sognare! E se ti riesci, vai a visitare la Namibia, è una esperienza unica!
Anche io ho appena fatto un post sulla Namibia un paese che ho adorato così vario e naturalisticamente ricco. Perfetto poi per l’attuale distanziamento sociale
Il distanziamento sociale in Namibia è un fatto scontato, spazi infiniti e ore di guida senza incontrare nessuno! Infatti stanno valutando di riaprire le frontiere al turismo in tempi brevissimi!
Certo che avete girato tutto il mondo! Che spettacolo la Namibia…. mi piacerebbe tantissimo vedere elefanti, zebre e gli altri animali dal vivo, penso che sarebbe un’emozione che non mi scorderei mai più.
Magari avessimo girato il mondo, ci sono ancora così tante cose da vedere! E la Namibia è sicuramente tra i paesi più belli!
La Namibia è uno dei posti che più sogno di vedere! Ho letto tanti articoli a riguardo e salvo anche il tuo perché ricco di informazioni utili! 🙂
Grazie mille, sono lieta di sapere che il mio articolo ti piaccia e che in futuro potrà essere utile!
La Namibia mi ha sempre affascinato…credo che quando andrò in Africa, spero presto, sarà tra le prime scelte.
Meravigliosa Namibia, con i suoi panorami sull’oceano e i suoi deserti; se decidi per un self drive è una delle nazioni africane più facili da girare!
Bellissime foto! La Namibia è un posto che voglio proprio vedere. Mi affascina molto. E il safari notturno mi manca! Ho sempre pensato che non ne valesse la pena, ma mi pare che gli animali si avvistino bene! lo consigliate rispetto al safari di giorno?
Il safari normale e quello in notturna sono due esperienze diverse, io ti consiglio di provarli entrambi. E vuoi mettere un safari sotto il cielo stellato dell’Africa?
Deve essere meraviglioso vedere animali liberi nel loro habitat! La Namibia mi affascina tanto, sembra la meta ideale per un on the road e ho sentito anche facile da organizzare in autonomia!
In effetti, se ti piacciono gli on the road come a noi, la Namibia è il posto ideale; pochissimo traffico, gente accogliente e disponibile e panorami spettacolari!
Un articolo interessante e ben scritto che invoglia a partire.
La Namibia dev’essere una destinazione meravigliosa!
Elena
Verissimo, la Namibia è davvero una meta fantastica, se hai modo di visitarla, fallo… perchè è davvero imperdibile!