Cosa vedere a Buenos Aires in tre giorni

Cosa vedere a Buenos Aires

Vedere Buenos Aires, per noi, è stata davvero una splendida sorpresa. Infatti, non pensavamo che la capitale dell’Argentina fosse così bella. Con i suoi viali molto ampli, fiancheggiati da alberi altissimi (per la maggior parte jacarande che fioriscono in primavera), i suoi parchi enormi, le statue e i monumenti sparsi dappertutto, è davvero una città stupenda.

I suoi edifici ricordano molto lo stile europeo, soprattutto la Francia e la Spagna; questo perchè le influenze subite dall’architettura argentina provengono dall’Europa. Anche la popolazione è un miscuglio: sono tantissime le persone che discendono da immigrati dal vecchio continente, soprattutto abbiamo trovato tanti italiani. Essa viene chiamata la “regina del Plata“, visto che si affaccia proprio sul mare che porta questo nome.

Cenni storici su Buenos Aires

Monumento al Generale de St. Martin
Monumento al Generale de St. Martin

La storia di Buenos Aires comincia nel lontano 1536, quando venne fondata da uno spagnolo, Pedro de Mendoza. In seguito, il piccolo insediamento subì alterne vicende che certo non portarono al suo sviluppo. Fu quasi rasa al suolo dagli indigeni, attaccata dai pirati inglesi, esclusa dalle rotte commerciali della Spagna. Finalmente, fu dichiarata capitale del nuovo Vicereame del Rio de La Plata dal re spagnolo Carlo III; e non fu cosa da poco, vista l’estensione del vicereame, che comprendeva l’area odierna di Argentina, Cile, Bolivia, Paraguay e Uruguay.

L’indipendenza dalla Spagna arrivò nel 1810, con la Rivoluzione di Maggio (e questo spiega perchè tante piazze e strade portano il nome di questo mese nella capitale argentina e non solo). Il paese attraversò in seguito un triste periodo caratterizzato dal declino economico e soprattutto dalle guerre civili. Nel 1862, divenne la capitale della nazione unita. Da quel momento in poi la popolazione cominciò a crescere di numero in modo vertiginoso, soprattutto grazie ad un enorme numero di immigrati, provenienti soprattutto dall’Europa.

Mentre la povertà dilagava, ci fu una sommossa che portò al potere Juan Domingo Perón, famoso ancora oggi, soprattutto per merito della moglie Evita. Un altro colpo di stato vide la deposizione del Presidente Perón e l’avvento di un’epoca oscura; è in questo periodo di dominio militare che un numero imprecisato di persone, oppositori del governo, scomparve nel nulla. Sono i “desaparecidos“, un capitolo della storia argentina recente (parliamo degli anni ’70) che è una ferita ancora aperta.

Quanto tempo ci vuole per vedere Buenos Aires

Cosa vedere a Buenos Aires
Tango?

Le attrazioni da vedere a Buenos Aires sono talmente tante che bisognerebbe starci almeno una settimana, e probabilmente ancora non basterebbe. In generale, chi organizza un viaggio in Argentina lo fa per andare a visitare la Patagonia, oppure la parte settentrionale del paese (o come noi tutte e due le cose). Di conseguenza ci si ferma nella capitale argentina per un periodo limitato; noi ci siamo stati tre giorni, nel primo abbiamo effettuato un city tour con la guida, gli altri due abbiamo gironzolato da soli.

Non posso dire che siamo diventati degli esperti della città, ma sicuramente ci siamo fatti una buona idea dei vari quartieri (o come li chiamano in spagnolo barrios). Alcuni sono più interessanti, e quindi la visita richiede più tempo; altri invece sono meno ricchi di attrazioni, quindi non è necessario soffermarsi a lungo.

Quindi, in base alle vostre esigenze, calcolate tre/quattro giorni come tempo minimo per apprezzare la città; se poi potete fermarvi ancora di più, meglio per voi!

Quando andare a vedere Buenos Aires

Galerias Pacifico
Galerias Pacifico

E’ una destinazione che va bene in qualunque periodo dell’anno, anche se sarebbe meglio evitare l’estate. Ricordate però che l’estate australe, quella di Buenos Aires, coincide con il nostro inverno; infatti essa si trova nell’emisfero meridionale e le stagioni sono invertite rispetto alle nostre.

Durante la stagione estiva le temperature e l’umidità salgono moltissimo, creando un cappa di calore e rendendo il clima soffocante. Non stento a crederlo, visto che noi ci siamo stati in primavera e faceva già parecchio caldo, alcuni giorni si raggiungevano i 26/27 gradi nelle ore più calde senza problemi.

Quello che abbiamo apprezzato molto della capitale argentina in primavera è stata la fioritura degli alberi di jacaranda; abbiamo potuto godercela poco, prima di ripartire per l’Italia, ma devo dirvi che è sensazionale e ci ha ricordato molto Lisbona.

Come muoversi a Buenos Aires

Cosa vedere a Buenos Aires
Plaza de Mayo

Muoversi a Buenos Aires è davvero semplice, nel senso che non ci si può perdere. Ogni isolato è lungo 100 metri e i numeri civici vanno di cento in cento. Per questo motivo, l’ideale sarebbe girare a piedi, cosa che noi abbiamo fatto spesso; ma è anche vero che a volte le distanze sono proibitive ed è necessario affidarsi ai mezzi.

Se, come noi, non avete molto tempo, la cosa migliore che potete fare è affidarvi ai taxi. Quelli di Buenos Aires sono neri con il tetto giallo, quindi molto riconoscibili; sono davvero economici e ce ne sono tanti in tutte le zone della città, quindi sono comodissimi.

Ci sono poi i mezzi pubblici, per esempio la Subte, cioè la sotterranea. Per quanto copra una zona molto vasta, non raggiunge tutte le aree turistiche, questo significa che per raggiungere alcune destinazioni dovreste cambiare linea anche più di una volta e magari dover comunque scarpinare. In ogni caso, se volete, potete consultare una mappa interattiva che trovate sul sito ufficiale della sotterranea; in questo modo potrete capire se vi conviene utilizzare questo mezzo oppure no.

E’ ovvio che in una città come Buenos Aires non possa mancare una rete di autobus. Il biglietto si può fare direttamente a bordo e il prezzo è veramente conveniente. Ma rimane il solito problema a cui vi accennavo parlando della metropolitana; a volte dovete cambiare più autobus per raggiungere una destinazione, oltre al fatto che potrebbe capitarvi di restare imbottigliati nel traffico (soprattutto nelle ore di punta).

Dove dormire a Buenos Aires

Cattedrale di Buenos Aires
Cattedrale di Buenos Aires

Consigliarvi degli hotel in particolare in una metropoli vasta come Buenos Aires è praticamente impossibile, dal momento che ce ne sono davvero tanti. Il consiglio migliore che io possa darvi è di sceglierne uno nella parte centrale della città. Questo vi consentirà di trovare tanti locali dove mangiare e soprattutto di stare in una zona più che sicura.

L’agenzia a cui ci siamo appoggiati per l’organizzazione del nostro viaggio in Argentina, Perù Paradise Travel, aveva scelto per noi il centralissimo Pulitzer Hotel. Si trova nella nota Calle Maipù, a breve distanza da attrazioni come Plaza de Mayo, Calle Florida e altre. Inoltre, intorno a noi c’erano moltissimi ristorantini dove abbiamo mangiato benissimo e anche alcuni servizi essenziali, come l’ufficio di cambio e Western Union.

La camera era ampia e dotata di tutti i comfort, ma soprattutto abbiamo apprezzato la gentilezza e disponibilità del personale della reception che ci ha dato ottimi consigli in molte occasioni.

Dove mangiare a Buenos Aires

Casa Rosada
Casa Rosada

Come dicevo, ci sono moltissimi posti dove potete mangiare senza svenarvi. Noi in generale a mezzogiorno ce la cavavamo con un pasto veloce e poi ci concedevamo una cena con i fiocchi alla sera.

Se cercate dei locali trendy, alla moda, allora il posto che fa per voi è Plaza Cortázar, nel cuore di Palermo Soho. I prezzi sono un pò più alti della media, ma sicuramente passerete una serata piacevole.

Un altro ristorante che dicono sia da provare è La Biela, situato proprio nel quartiere de La Recoleta, di fronte al Cimitero. La fama di questo locale, oltre all’ottimo cibo, soprattutto carne, è dovuta al fatto che molti personaggi famosi lo hanno frequentato in passato; tra questi il pilota di Formula 1 Juan Manuel Fangio e lo scrittore Jorge Luis Borges.

Infine, vi suggerisco di trascorrere una serata al Cafè de Los Angelitos. Il motivo per cui il locale è noto e molto frequentato non è il cibo, che alla fine non è nè migliore nè peggiore che in altri locali. La sua attrazione principale è il tango show, lo spettacolo di tango che si svolge sotto i vostri occhi durante la cena. Io l’ho trovato molto bello e coinvolgente, e i ballerini spaventosamente bravi. Se siete interessati, vi consiglio di prenotare con largo anticipo perchè è sempre preso d’assalto.

Sicurezza: Buenos Aires è pericolosa?

Libreria El Ateneo Splendid
Libreria El Ateneo Splendid

Le grandi città del Sud America sono sempre piuttosto pericolose, ma in una classifica ufficiale stilata di recente Buenos Aires è “solo” al 16° posto. Per quella che è la mia esperienza, posso dirvi di non aver mai avuto la sensazione di pericolo, non ci siamo mai sentiti minacciati.

E’ vero anche che abbiamo girato spesso accompagnati dalle guide e, quando abbiamo girato da soli, ci siamo sempre mantenuti nella zona centrale, quindi la più sicura. Ci sono infatti dei quartieri da evitare, soprattutto di notte, si tratta per la maggior parte dei quartieri periferici.

Poi il consiglio che posso darvi (e che vale non solo per Buenos Aires, ma anche per tutte le città del mondo) è di non girare con gioielli vistosi e di non far vedere che avete molto denaro o carte di credito. Tenete il portafoglio nelle tasche davanti dei jeans e anche lo zaino, per evitare situazioni spiacevoli.

Vedrete anche tantissimi senza tetto che dormono per strada, non preoccupatevi perchè sono innocui; nessuno di loro ci ha mai avvicinato, neanche per chiedere soldi, quindi non costituiscono una minaccia.

Cosa vedere a Buenos Aires quartiere per quartiere

Basilica de Nuestra Señora del Pilar
Basilica de Nuestra Señora del Pilar

Vediamo adesso di esplorare insieme la bellissima capitale argentina, le tante cose che ci sono da vedere!

Vedere il Microcentro di Buenos Aires

Il Microcentro non è effettivamente uno dei 48 quartieri di Buenos Aires, è la definizione data comunemente al cuore della città che include i principali monumenti storici.

Plaza de Mayo

Cosa vedere a Buenos Aires
Mausoleo del Generale St. Martin

E’ la piazza principale della città, il cui nome è un evidente riferimento alla data dell’indipendenza argentina dalla Spagna. A noi è piaciuta molto perchè è molto vasta, e soprattutto molto pulita e curata; essa è circondata da edifici di grande importanza storica e culturale, tra cui la sede del Governo Cittadino e il Banco de La Naciòn Argentina. E’ qui che si tengono i grandi festeggiamenti e le celebrazioni.

Al centro, vedrete una specie di obelisco bianco, chiamata Piramide de Mayo, eretta per celebrare l’indipendenza; se fate caso, intorno alla base sono dipinti dei fiocchi bianchi, un simbolo che commemora i desapparecidos. Tutti i giovedì pomeriggio, le madri delle persone scomparse (chiamate Madres de la Plaza de Mayo) si riuniscono intorno alla Piramide per ricordare i propri figli.

Catedral Metropolitana

Si tratta della chiesa cattolica più importante dell’intera Buenos Aires. Essa fu edificata su una chiesa pre-esistente. L’esterno non è particolarmente interessante, ma l’interno ci è piaciuto molto. Tra le cose da vedere, sulla destra della navata principale, c’è il Mausoleo del Generale De San Martin. Si tratta di un personaggio molto famoso perchè contribuì in maniera determinante all’indipendenza dell’Argentina; infatti, incontrerete spesso il suo nome in giro per il paese.

Un’altra caratteristica importante è che Papa Bergoglio svolgeva qui i suoi doveri di Arcivescovo di Buenos Aires. All’interno della cattedrale, esiste un piccolo museo dove potrete vedere gli oggetti liturgici da lui utilizzati nel celebrare la messa.

Casa Rosada

Piramide de Plaza de Mayo
Piramide de Plaza de Mayo

La Casa Rosada è probabilmente il monumento più celebre che si affaccia sulla piazza. Oggi è la sede del governo argentino, ma in passato divenne famosa perchè era da qui che Evita Perón teneva i suoi discorsi al popolo. Il motivo per cui è chiamata “rosada” è evidentemente il colore dei mattoni con cui è stata costruita. Un consiglio: per riuscir a fare delle foto decenti dovreste andare di pomeriggio, perchè al mattino l’edificio è completamente controsole!

E’ possibile visitare la Casa Rosada, la visita dura circa mezz’ora ma deve essere prenotata preventivamente perchè è un luogo preso d’assalto dai turisti locali e stranieri. Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale.

Cosa vedere a Buenos Aires: Avenida de Mayo

E’ la strada più importante della città, ma non solo; vanta il record di essere la più lunga strada urbana del mondo. Con i suoi 2 chilometri di lunghezza, essa unisce Plaza de Mayo al Palazzo del Congresso. Qui hanno passeggiato moltissimi personaggi importanti, tra i quali Einstein, il nostro Giacomo Puccini e lo scrittore Federico Garcia Lorca.

Fate anche voi un giro, per ammirare alcuni importanti edifici quali il Teatro Avenida, la Casa de la Cultura e Palacio Barolo.

Teatro Colón

La panchina di Mafalda
La panchina di Mafalda

Questo teatro porta il nome in spagnolo di Cristoforo Colombo e , per la sua inaugurazione, venne rappresentata l’Aida di Verdi: un altro omaggio alla nostra bella Italia. L’importanza del teatro sta nel fatto che è considerato tra i più grandi al mondo, ma anche uno dei migliori in termini di acustica.

E’ possibile assistere ad uno spettacolo, ma anche in questo caso vi consigliamo di prenotare i vostri biglietti con largo anticipo. Oppure, se non siete interessati alle rappresentazioni, potrete semplicemente prenotare una visita sul sito ufficiale del teatro.

Obelisco

In fondo alla Avenida de Mayo, in Plaza de la Republica, vedrete un obelisco bianco. E’ alto 67 metri e fu eretto nel 1936 per celebrare il quarto anniversario della fondazione della città. E’ considerato come un punto di incontro per i locali per festeggiare vari avvenimenti, per esempio le vittorie calcistiche. Noi eravamo a Buenos Aires nel giorno delle elezioni del nuovo presidente e la nostra guida ci aveva raccomandato caldamente di stare alla larga dall’obelisco, perchè poteva essere pericoloso. Una curiosità: nel giorno delle elezioni e in quello precedente, i ristoranti non servono alcolici per evitare situazioni spiacevoli.

Galerias Pacifico

Street Art
Street art

Si tratta di un grande centro commerciale, dove troverete tantissimi negozi dei più importanti brand mondiali. I prezzi sono abbastanza convenienti, visto il cambio favorevole tra euro e peso. Ma la vera ragione per cui dovreste visitare le Galerias Pacifico sono i suoi affreschi.

La cosa più affascinante è la cupola, decorata con le opere di artisti argentini, tra i quali Antonio Berni, Lino Enea Spilimbergo, Demetrio Urruchúa e Juan Carlos Castagnino. Fino al 1940 l’edificio fu la sede del Museo de Bellas Artes e successivamente, nel 1990 trasformato in shopping mall. Per la sua importanza architettonica, è stato dichiarato Monumento Nazionale.

All’ultimo piano ospita anche il Centro Cultural Borges, che ospita una scuola di tango e vari laboratori artistici. Trovate questo centro commerciale tra le Avenidas Florida e Córdoba.

Cosa vedere a Buenos Aires: il quartiere di San Telmo

Si tratta di uno dei quartieri che ho amato di più, perchè è uno dei più caratteristici e dove le vecchie tradizioni si conservano ancora. Un tempo era uno dei quartieri più esclusivi, ma nel 1871 scoppiò una grave epidemia di febbre gialla che convinse le famiglie più abbienti a trasferirsi altrove, per lo più nel quartiere de La Recoleta. Gli edifici abbandonati vennero assegnati alle famiglie più povere.

Ferìa de San Telmo

Cosa vedere a Buenos Aires
Stadio La Bombonera

L’attrazione principale del barrio di San Telmo è sicuramente la sua ferìa, cioè il mercatino che si tiene tutte le domeniche. Noi siamo stati fortunati ad essere lì proprio in questo giorno della settimana e ci siamo divertiti molto. Il cuore del mercato è Plaza Dorrego, che si riempie di bancarelle di tutti i tipi, per lo più artigianato e oggetti d’antiquariato. Anche le strade che partono dalla piazza sono molto interessanti e piene di stand che vendono di tutto. Oltre che ammirare le bancarelle, avrete modo di fare anche dei buoni affari: noi abbiamo comprato degli splendidi monili di rodocrosite, la pietra nazionale, a prezzi molto bassi.

Mercado de San Telmo

L’edificio che ospita il mercato è molto interessante dal punto di vista architettonico. Soprattutto dovete prestare attenzione alla sua struttura interna; essa è costituita da travi di metallo e archi, con copertura in vetro e addirittura una cupola. Esso fu inaugurato nel 1897 e il suo scopo era di rifornire di cibo e vettovaglie la grande ondata di immigrati giunta nel paese in quegli anni. In seguito fu dichiarato Monumento Storico Nazionale nel 2000 e restaurato nel 2022.

Potete fare qui una piacevole sosta per prendere un caffè o mangiare uno snack, come per esempio un paio di empanadas o un choripan.

La panchina di Mafalda

Puerto Madero
Puerto Madero

Tutti conoscono Mafalda, la simpatica ragazzina dai capelli neri, e probabilmente conoscerete anche Quino (alias Joaquín Salvador Lavado Tejón), il suo creatore. Ma non tutti sanno che il disegnatore argentino era nato e vissuto a Buenos Aires; per questo motivo, proprio nei pressi della sua casa natale, la città di Buenos Aires ha piazzato una panchina dove potete scattare delle simpatiche foto.

Al centro della panchina è seduta Mafalda, mentre ai due lati, in piedi, ci sono i suoi due amici Manolito e Susanita. Dal momento che la fama del personaggio ha oltrepassato qualunque frontiera, la panchina è sempre presa d’assalto e vi toccherà fare la coda per scattare una cosa. Noi abbiamo atteso con pazienza e ci siamo riusciti, come del resto avevamo fatto a Oviedo, in Spagna; infatti, anche qui esiste una panchina con Mafalda.

Trovate la panchina un pò più avanti del mercato di San Telmo, all’angolo tra la grande arteria della Defensa e Calle Chile.

Cosa vedere a Buenos Aires: la Recoleta e il Retiro

Ed eccoci a parlare di un altro barrio molto celebre tra i turisti, che non delude mai con la sua bellezza. Qui troverete tantissimo verde e tanti parchi, con una vegetazione rigogliosa e soprattutto degli alberi enormi. E’ considerato uno tra i quartieri più alla moda dell’intera Buenos Aires.

Se visitate questo quartiere nel week end, come è successo a noi, potrete vedere una delle tante ferìas di Buenos Aires, cioè un mercatino dove troverete di tutto. Esso è allestito nel parco chiamato Plaza Intendente Alvear.

Cementerio de la Recoleta

Cosa vedere a Buenos Aires
Fregata Sarmiento

E’ l’attrazione più famosa de La Recoleta: richiama ogni giorno tantissimi turisti e devo dire che per certi versi ne vale la pena. Il motivo per cui molti visitano il cimitero è la tomba della famiglia Duarte che accoglie le spoglie di Evita Perón; la moglie del presidente argentino è una leggenda per i locali (e non solo) per la sua bellezza, la sua generosità e purtroppo per la sua prematura scomparsa. Essa infatti morì a soli 33 anni lasciando la popolazione nello sgomento; non per niente a lei è dedicato il commovente film che porta il suo nome la cui colonna sonora si intitola “Don’t cry for me, Argentina” (Non piangere per me, Argentina).

Altri personaggi importanti qui sepolti sono il Governatore Martín Rodriguez, e vari presidenti della Repubblica Argentina. Poi ci sono un paio di tombe di personaggi non famosi, ma che raccontano storie di grande umanità.

L’ideale sarebbe visitare il cimitero con una guida che possa raccontare le storie dei tanti personaggi più o meno illustri. Purtroppo, devo dire che noi siamo rimasti un pò scioccati dal pessimo stato di conservazione di alcune tombe; abbiamo visto vetri infranti, ma anche lapidi rotte attraverso le quali si vedevano le bare. Per essere una attrazione così famosa, dovrebbe esserci una maggiore manutenzione.

Malgrado quello che scrivono molti siti, l’ingresso al cimitero non è gratuito; bisogna pagare circa 2000 pesos (2 euro circa) a persona, e non è possibile pagare in contanti ma solo con la carta di credito.

Basilica de Nuestra Señora del Pilar

Proprio accanto al cimitero sorge la Basilica di Nuestra Señora del Pilar. La chiesa è in stile coloniale, non molto grande e molto semplice; ma vi garantisco che soprattutto il suo interno è molto suggestivo. Risale al 1705 ed è dedicata alla Madonna del Pilar, protettrice di Saragozza. Dal 1942 è Patrimonio Nazionale, mentre, a causa della sua importanza religiosa, fu elevata al rango di basilica minore da Papa Pio XI nel 1936.

Floralis Generica

Ponte de la Mujer
Ponte de la Mujer

Dalla Recoleta potrete ammirare un monumento molto particolare, cioè la Floralis Generica. E’ una struttura a forma di fiore di acciaio e alluminio, situata in Plaza de Las Naciones. E’ un dono alla città di Buenos Aires da parte di Eduardo Catalano, un artista argentino.

La caratteristica della struttura, alta ben 20 metri, è che i suoi petali si muovono; alla sera essi si chiudono per riaprirsi al mattino. Questo è possibile grazie ad un sistema elettrico situato nella base del monumento.

Statue e monumenti

Rimarrete sbalorditi dal numero di monumenti che vedrete nel quartiere del Retiro, adiacente a La Recoleta. Tra questi la Statua Equestre di José de San Martin (il generale le cui spoglie riposano nella Catedral Metropolitana), il Monumento a los Caidos de Malvinas (dedicato ai caduti nella guerra con il Regno Unito per il possesso delle isole Malvinas/Falklands), e infine la Torre Monumental, detta anche Torre de los Ingleses. E’ una torre donata a Buenos Aires dall’Inghilterra, che con molta fantasia potrebbe anche ricordare il Big Ben di Londra.

Libreria El Ateneo Grand Splendid

Si tratta di una chicca da non perdere assolutamente: è un antico teatro convertito in una libreria. Ovviamente l’accesso è gratuito, potrete gironzolare al suo interno e scattare tante foto perchè l’ambientazione è decisamente singolare. Non per niente il National Geographic l’ha definita la “libreria più bella del mondo”.

Cosa vedere a Buenos Aires: il quartiere Palermo

El Caminito
El Caminito

E’ probabilmente il quartiere top di tutta Buenos Aires; non per niente personaggi famosi come il calciatore Messi hanno acquistato lì la loro dimora. In effetti, anche i ristoranti e i negozi sono un pò più cari del resto della città. Devo dire che a me personalmente non è piaciuto moltissimo, perchè troppo moderno e troppo europeo, meno interessante dal punto di vista della storia e delle tradizioni.

Parque 3 de Febrero

In passato, il parco ospitava la residenza di Juan Manuel de Rosas, il dittatore che resse le sorti dell’Argentina nel 1800. Oggi è aperto al pubblico e sono molti gli abitanti della città che vi si recano, soprattutto nel week end, per una passeggiata o un pic nic. Tra le altre cose, al suo interno c’è uno zoo che però ci hanno detto che stia chiudendo; ormai ci sono solo gli animali troppo vecchi per essere rimessi in libertà.

Palermo Soho

Quartiere la Boca
Quartiere la Boca

E’ una parte del quartiere, probabilmente la più graziosa. Si trova nella zona conosciuta come Palermo Viejo e prende il nome dai quartieri omonimi di Londra e di New York. Ho trovato questo barrio molto gradevole a causa degli edifici coloniali che lo caratterizzano e per via della presenza di tanti negozi di artigianato e i bar e i ristoranti.

Nella sua piazza principale, Plaza Serrano, che è anche il cuore del quartiere, si tiene un mercatino rionale molto carino. Infine, non perdetevi una visita ai Jardin Japonés; questi giardini sono stati realizzati nel 1967 per commemorare il centenario della immigrazione di molti giapponesi.

Cosa vedere a Buenos Aires. il quartiere La Boca

Tango Show
Tango Show

Ed eccoci a quello che è considerato come il cuore “calcistico” della città, una parte di Buenos Aires che dovete assolutamente vedere. E’ il quartiere dove si stabilirono moltissimi italiani (soprattutto genovesi) giunti in Argentina nel XIX secolo in cerca di fortuna. Affacciato sulla foce (o boca) del Riachuelo, è coloratissimo e vivace. La leggenda narra che gli italiani avessero dipinto le case con colori sgargianti con la pittura avanzata dopo aver tinteggiato le loro barche.

Purtroppo non è un quartiere molto sicuro, quindi cercate di visitarlo solo di giorno e in ogni caso tenete un basso profilo.

El Caminito

La strada più entusiasmante del rione è sicuramente El Caminito. Qui troverete un sacco di locali che preparano l’asado, ballerini di tango pronti a farsi fotografare da voi (a pagamento, s’intende), e bancarelle che vendono di tutto un pò.

Tra le cose curiose, potrete ammirare delle statue in grandezza naturale dei grandi campioni Maradona e Messi piazzate sui balconi di alcune case (tra l’altro, Maradona è spesso rappresentato con delle piccole ali e l’aureola!).

La Bombonera

Mercatino domenicale a San Telmo
Mercatino domenicale a San Telmo

La Bombonera è uno stadio non molto ben tenuto che, in ogni caso, farà impazzire gli appassionati di calcio; è lo stadio dove gioca (o giocava) il Boca Juniors, la squadra di calcio più amata della città, o forse addirittura dell’intera Argentina. Il suo nome deriva dal fatto che rassomiglia ad una scatola di cioccolatini, anche se io onestamente non ho visto nessuna somiglianza!

Noi ci siamo limitati a scattare delle foto dall’esterno, ma ci hanno detto che è possibile prenotare una visita al suo interno. Se siete interessati, sul sito ufficiale dello stadio trovate tutte le informazioni sugli orari e sui prezzi.

Street art

Gli esempi di street art che potete vedere a Buenos Aires sono molti, ma i più belli e i più imponenti li abbiamo visti proprio in questo quartiere. Se guardate la foto più sopra, potete rendervi conto da soli di quello che intendo.

Cosa vedere a Buenos Aires: Puerto Madero

Questo barrio prende il suo nome da Eduardo Madero, l’architetto che progettò il nuovo porto della città nel 1882. Il porto risultò insufficiente rispetto al movimento delle imbarcazioni, e per questo cadde in disuso. In seguito, molte delle strutture portuali e dei magazzini vennero trasformati in lussuosi palazzi e residenze, rendendo la zona molto ambita (e costosa) dal punto di vista abitativo.

E’ proprio in questa zona che si trova il terminal dei traghetti della Buquebus, una compagnia che vi porterà in Uruguay, per esempio a Colonia del Sacramento o a Montevideo, la capitale.

Mercato di San Telmo

Puente de la Mujer

La prima cosa che attirerà la vostra attenzione è il Ponte de la Mujer, ideato dall’architetto spagnolo Calatrava (ha costruito ponti in mezzo mondo, ma questa è l’unica sua opera in America Latina); prima dell’assemblaggio, i singoli pezzi vennero realizzati in Spagna.

Il ponte è esclusivamente pedonale, ma può aprirsi per consentire il passaggio delle navi. Prende il suo nome, cioè Ponte della Donna, dal fatto che la maggior parte delle strade nella zona sono intitolate a celebri figure femminili argentine.

Fragata Sarmiento

Cimitero de La Recoleta
Cimitero de La Recoleta

Ancorata proprio nei pressi del ponte vedrete un veliero. Si tratta della Fragata Sarmiento che, fino al 1939 era una nave scuola per i cadetti della marina argentina. Oggi è un museo galleggiante che può essere visitato pagando un prezzo davvero modico, meno di un euro, ed è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00

Corbeta Uruguay

Un altro museo galleggiante situato nei paraggi è la Corbeta Uruguay. Anche questa corvetta è stata utilizzata dalla Marina Argentina per l’addestramento dei suoi uomini, ma la sua fama dipende dalle varie imprese a cui essa partecipò. Tra queste, la più notevole è senza dubbio l’operazione di soccorso per recuperare la spedizione svedese capitanata da Otto Nordenskjold. Anche questo museo è aperto tutti i giorni, e anche in questo caso il prezzo è davvero economico.

Cosa vedere a Buenos Aires: i musei

Cosa vedere a Buenos Aires
Museo de Armas

Avrete notato che, scrivendo questa piccola guida, non ho menzionato quasi nessun museo. Questo perchè a Buenos Aires ce ne sono tantissimi da vedere, ma si sa che la visita di un museo porta via molto tempo. Quindi se decidete di visitare i musei, non avrete tempo per vedere molto altro, soprattutto se avete solamente tre giorni da dedicare alla città.

In ogni caso, ecco una lista dei musei che, secondo me sono interessanti e che potrebbero piacervi:

Museo de la Ciudad, dalle parti di Plaza de Mayo. Come il nome lascia intuire, racconta la storia di Buenos Aires e dei suoi abitanti, i porteños.

Museo Etnografico, dove è possibile ammirare costumi tradizionali e oggetti dell’artigianato patagonico e andino.

Museo Mundial del Tango. Esso ospita una scuola per imparare questo ballo, ma da anche la possibilità di vedere abiti e accessori usati nel tempo.

Museo Penitenziario. Situato nel quartiere dii San Telmo, è stato prima un convento, poi un carcere femminile e infine un museo.

Museo Nacional de Bellas Artes. E’ il più celebre museo delle belle arti di tutta l’Argentina; in esposizione ci sono dei capolavori di maestri europei quali Picasso, Monet e Van Gogh.

Museo delle Cere. Si trova nel quartiere de La Boca e, come potete immaginare, mostra le riproduzioni in cera di illustri personaggi argentini.

Museo di Evita Peròn. Lo trovate nel quartiere Palermo e, secondo me è uno dei più emozionanti tra i musei della città. Ospitato all’interno di un edificio che ospita una fondazione caritatevole da lei voluta, mostra tutta una serie di reperti appartenuti alla first lady. Tra questi, spicca una galleria di abiti.


12 Comments to Cosa vedere a Buenos Aires in tre giorni

  1. ANTONELLA MAIOCCHI ha detto:

    Che sogno Buenos Aires! Solo nominarla mi emoziona; non ho avuto modo di visitarla perché il mio viaggio in Patagonia è partito in realtà dal Cile ma mi piacerebbe inserirla in una visita del Nord che mi attira tantissimo

    • Teresa ha detto:

      Prova a organizzare un viaggio nella parte settentrionale dell’Argentina, è un autentico splendore, completamente diverso dalla Patagonia, ma altrettanto bella!

  2. Eliana ha detto:

    Ho un alunno che viene da Buenos Aires e mi ha sempre parlato molto bene di questa grande capitale! Me lo confermi con questo tuo articolo. Sicuramente vedrei uno spettacolo di Tango, adoro questo ballo!

  3. Arianna ha detto:

    Ecco Buenos Aires è una delle città del Sud America che mi manca, ne ho sentito parlare spesso, ho organizzato diversi viaggi e un pò mi sembra di esserci stata ma non è la stessa cosa ovviamente, prima o poi devo andare in Argentina!

  4. Annalisa Spinosa ha detto:

    Una città più iconica di Buenos Aires non credo che esista. E riuscire a vederla almeno una volta nella vita è una vera fortuna. Se dovessi riuscire a programmare un viaggio in Argentina non esiterò a seguire pari pari la vostra guida.

  5. La Kry ha detto:

    Tra le nazioni del sud America l’argentina è quella che ci ispira di più, attirati da mete come la Patagonia o più nello specifico la Terra del fuoco. Ma abbiamo anche letto molto su Buenos Aires e in molti la consigliano, ma vatti a fidare degli sconosciuti. Il tuo giudizio positivo e il tuo genuino stupore mi hanno dimostrato che ne vale veramente la pena. Vorrei riuscire ad andarci, un giorno.

    • Teresa ha detto:

      A me dell’Argentina è piaciuto veramente tutto, dalla Patagonia alla Puna fino a Buenos Aires, è un viaggio che consiglio assolutamente!

  6. Candida bonato ha detto:

    Sono stata in Argentina diverse volte, ho seguito il vostro viaggio e i miei ricordi sono riaffiorati. Buenos Aires bella anch’io l’ho amata tanto, presi una casa in affitto perché volevo imparare a ballare il tango, mi sono divertita tantissimo. Il prossimo anno farò un viaggio in Antartide e al ritorno spenderò qualche giorno a Buenos Aires e Cile.

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