I ghiacciai della Patagonia

Ghiacciai della Patagonia

Vedere i grandi ghiacciai della Patagonia è una delle tappe fondamentali di qualunque viaggio in Argentina. Malgrado avessimo visto tante foto e altrettanti filmati, l’emozione di trovarci di fronte a questa meraviglia dal vivo è stata indescrivibile. Non solo per l’immensa massa ghiacciata, ma soprattutto per il colore azzurro intenso che la caratterizza.

I ghiacciai della Patagonia fanno parte del Campo de Hielo Patagonico Sur e sono situati all’interno del Parco Nazionale dei Ghiacciai (Parco Nazionale los Glaciares). Essi si affacciano sul Lago Argentino, il lago più grande dell’intero paese; alcune zone del lago sono piene di témpanos, cioè gli iceberg che si staccano dai ghiacciai, soprattutto l’Upsala e il Perito Moreno.

Mappa dei ghiacciai della Patagonia
Mappa dei ghiacciai della Patagonia

Quali sono i ghiacciai della Patagonia

I più famosi ghiacciai della Patagonia sono il Perito Moreno, che è sicuramente il più visitato e l’Upsala, che è il più grande. Ma ci sono altri ghiacciai che sono altrettanto belli da vedere; per esempio il Seco e l’Heim. Quello che a me è piaciuto di più è lo Spegazzini, quello più lontano da raggiungere e che vanta un record: le sue pareti sono tra le più alte.

Ma a parte alcune piccole differenze, sono sicura che li troverete tutti molto affascinanti, anche se con il continuo scricchiolio del ghiaccio che si spacca sono anche abbastanza inquietanti.

Porto d'imbarco
Porto d’imbarco

Quando visitare i ghiacciai della Patagonia

La visita è possibile in ogni periodo dell’anno. Ma i periodi migliori sono sicuramente la primavera e l’autunno. Le temperature sono piuttosto rigide sempre, ma in queste due stagioni sono più miti e quindi tollerabili. Ovviamente, quando dico mite intendo comunque una temperatura che si aggira intorno ai 6/7 gradi; questo significa che dovrete coprirvi molto bene per ripararvi dal freddo, ma soprattutto dal vento che è veramente gelido.

Da evitare assolutamente il periodo dell’estate australe, quindi il nostro inverno. Le temperature saranno forse più elevate (ma solo di qualche grado), ma dicembre e gennaio sono i mesi delle vacanze estive e quindi il posto sarà preso d’assalto dai turisti locali, oltre che dagli stranieri. Inoltre, questi due mesi sono considerati come altissima stagione e, di conseguenza, i prezzi potrebbero lievitare.

Iceberg
Iceberg

Come arrivare

L’unico modo per ammirare i grande ghiacciai è via mare, quindi prendendo parte alla Crociera Rios de Hielo. Si parte da El Calafate; la cittadina dista circa 50 chilometri dall’imbarcadero a Punta Bandera, da dove salpano le imbarcazioni.

Per muovervi da El Calafate potrete utilizzare la vostra auto a noleggio, se ne avete una; oppure potete utilizzare i mezzi pubblici, cioè l’autobus. La soluzione più comoda è di partecipare ad un tour organizzato che potete prenotare in loco, o meglio ancora direttamente dall’Italia. Noi avevamo chiesto a Perù Paradise Travel, l’agenzia locale a cui ci siamo appoggiati per l’organizzazione del viaggio, di prenotarci l’intera escursione.

Ricordate che, prima di arrivare a Punta Bandera, dovrete fare una sosta all’ingresso del parco per pagare la tassa d’ingresso; il costo è di 12000 pesos a persona, e se conservate il biglietto avrete uno sconto del 50% il secondo giorno.

Ghiacciai della Patagonia
Ghiacciai della Patagonia

Escursione Rio de Hielo per visitare i ghiacciai della Patagonia

L’escursione dura l’intera giornata vi porterà davanti ai meravigliosi ghiacciai. Ci sono due tipi di crociere: potete scegliere tra quella che include il Perito Moreno e quella che invece non lo comprende. Noi abbiamo scelto la seconda opzione, visto che abbiamo preferito dedicare una intera giornata al più famoso dei ghiacciai. Il nome del nostro tour è All Glaciers.

Per quanto riguarda i prezzi, essi variano a seconda della compagnia di navigazione; noi abbiamo navigato con Solo Patagonia, su un grosso catamarano che trasportava davvero tante persone. Il prezzo per la sola navigazione, che dura circa 8 ore, è di 89.000 pesos, con un piccolo sconto per i ragazzi al di sotto dei 16 anni. A bordo avrete una guida che, in inglese e spagnolo, vi racconterà la storia dei ghiacciai. C’è anche un bar dove potrete prendere bevande calde o degli snack (ovviamente a pagamento).

Abbiamo scoperto dopo che esiste anche la formula VIP, chiamata Club del Capitano; pagando un supplemento di 56.000 pesos, si ha diritto ad una posizione privilegiata al piano superiore del catamarano, bevande e snack gratis durante la crociera e il pasto al ristorante del Rifugio Spegazzini.

Davanti al ghiacciaio Spegazzini
Davanti al ghiacciaio Spegazzini

Il Ghiacciaio Upsala

Si parte dall’imbarcadero nel nostro catamarano e si naviga verso la Penisola Herminita tra tantissimi iceberg. Sono tutti blocchi che si sono staccati dal ghiacciaio Upsala. Si tratta di uno dei ghiacciai più grandi di tutto il Sud America; la sua superficie, suddivisa tra l’Argentina e il confinante Cile, è di ben 870 chilometri quadrati e il fronte è di ben 60 chilometri. Fa parte del Campo de Hielo Patagónico Sur ed è alimentato da altri 3 ghiacciai minori, cioè il Bertacchi, il Cono e il Murallón.

Il nome del ghiacciaio deriva dalla città svedese di Upsala, visto che i primi a studiarne la presenza furono dei glaciologi provenienti da quell’ateneo.

Purtroppo, del ghiacciaio non si riesce a vedere molto, dal momento che un regolamento del Parco dei Ghiacciai prevede che, per motivi di sicurezza, non ci si possa avvicinare più di tanto. In passato, infatti, si è verificato un grave incidente con una imbarcazione turistica; essa fu travolta dall’ondata creata dal distacco di un enorme blocco di ghiaccio.

Ghiacciaio Upsala

I Ghiacciai Seco

Si continua la navigazione e si attraversa la Boca del Diablo, un restringimento del lago Argentino che porta nel Brazo Norte. Dopo un pò, sulla vostra destra, vedrete il ghiacciaio Seco. Tra i ghiacciai giganti della Patagonia, è quello che maggiormente ha risentito del riscaldamento globale del pianeta. Esso, infatti, si sta ritirando; la sua estensione si è ridotta, prima raggiungeva la riva del lago dove si immergeva.

Adesso buona parte della superficie una volta nascosta dal ghiaccio rimane adesso scoperta; sulle rocce è comunque possibile vedere delle strisce lasciate dal ghiacciaio.

Ghiacciaio Seco
Ghiacciaio Seco

I Ghiacciai Spegazzini e Heim

Proseguendo nel Canale Spegazzini, si raggiungono gli altri due ghiacciai del parco. Si tratta del Heim, che si presenterà alla vostra destra; la sua forma ricorda un fiume che, scorrendo, si sia improvvisamente congelato. Nella parte finale, quella che finisce nel lago, si fonde con lo Spegazzini, creando un effetto suggestivo.

Lo Spegazzini vanta il primato di ghiacciaio più alto del parco, visto che i blocchi di ghiaccio raggiungono un’altezza di circa 135 metri. Nasce in Cile, ma termina in Argentina ed è alimentato dai ghiacciai Mayo Norte e Peineta e, apparentemente non da alcun segno di ritiro. Per fortuna, a questo ghiacciaio è possibile avvicinarsi di più e scattare delle splendide foto, oltre, naturalmente a godersi uno spettacolo quasi surreale.

Deve il suo nome ad un italiano, Carlos Luigi Spegazzini; a lui si deve lo studio della flora della Patagonia ed è lui che ha catalogato alcune specie di funghi, come riconoscimento della sua opera gli è stato intitolato non solo il ghiacciaio ma anche il canale.

Ghiacciaio Spegazzini

Puesto de Las Vacas

Qui potrete scendere dalla barca ed effettuare un breve trekking non molto impegnativo. E’ un vecchio accampamento costruito e abitato dai coloni, che ovviamente adesso è abbandonato. Percorrendo i sentieri con la guida, apprenderete moltissime cose interessanti sulla flora e la fauna della zona.

Ghiacciaio Heim

Rifugio Spegazzini

Il nostro tour non comprendeva il pasto, quindi abbiamo fatto una sosta di un’oretta abbondante presso il rifugio Spegazzini. C’è un ristorante per i passeggeri con la formula VIP, ma anche un fast food dove acquistare un panino (tra l’altro buonissimo) e le bevande. Il tutto con una meravigliosa vista sul ghiacciaio.

Dopo esserci rifocillati (vi garantisco che il freddo fa venire una gran fame), abbiamo passeggiato e abbiamo scattato un sacco di foto; ma abbiamo anche scoperto tantissime cose interessanti sul parco e la sua storia. Infatti, sui lati del sentiero, abbiamo trovato molti cartelli esplicativi che sono davvero interessanti.

Ghiacciai della Patagonia
Ghiacciaio

Ghiacciai della Patagonia: il Perito Moreno

Perito Moreno

E infine, parliamo del “re del Parco dei Ghiacciai“, il più celebre tra tutti. Non vi racconto molto, visto che l’ho già fatto in questo articolo sul Perito Moreno, dandovi tutte le informazioni sulla visita e sui modi migliori per esplorarlo.

Vi dico solo che, malgrado non sia il più alto o il più vasto, è quello che ci ha preso il cuore; siamo contenti di avergli dedicato una intera giornata, perchè merita veramente!


26 Commenti A I ghiacciai della Patagonia

  1. Nadia ha detto:

    Sono posti davvero stupendi che, per il momento, ho visto solo nei documentari o letto in articoli emozionanti come il tuo. Davvero una gran bella avventura!

  2. Deve essere impressionante vedere quelle masse di ghiaccio così da vicino, soprattutto considerando il rumore che deve essere sicuramente un po’ inquietante, come hai detto tu. Un altro articolo pieno di consigli utilissimi per un viaggio che spero di fare presto.

  3. Eliana ha detto:

    Non solo Perito Moreno! Direi che la Patagonia è perfetta come meta per chi ama i ghiacciai e la Natura sconfinata e potente! Sono contenta di vedere che avete fatto un viaggio davvero ricco di emozioni!

  4. Alessandra Cortese ha detto:

    Che meraviglia! Dev’essere emozionante vedere dal vivo questi posti splendidi! Di certo vi rimarranno nel cuore!

  5. La Kry ha detto:

    Vedendo queste foto a mio marito, come sempre, hanno luccicato gli occhi. Ma perchè, dico io, in questi posti stupendi deve fare un freddo cane. Scherzi a parte, stiamo seguendo con passione tutto il vostro tour perché l’Argentina e la Patagonia sono tra le nostre mete da sogno. Quindi leggiamo e prendiamo appunti, come bravi scolaretti.

  6. Veronica ha detto:

    Avevo sentito parlare della maestosità dei ghiacciai della Patagonia ma leggere il vostro resoconto è tutta un’altra cosa, sembra di vederli davanti!

  7. Libera ha detto:

    Ma che spettacolo! Mi sono davvero incantata a guardare le vostre foto, deve essere stata un’avventura incredibile.

  8. Sara bontempi ha detto:

    Che spettacolo la visita ai grandi ghiacciai della Patagonia! Peccato che io soffro di mal di mare e non sono sicura di riuscire a fare il tour in barca, ma sarebbe davvero emozionante!

    • Teresa ha detto:

      Io credo che non avresti problemi, si tratta di navigare un lago e l’acqua è davvero calma. Peccato perdersi un’esperienza del genere!

  9. Claudia ha detto:

    Che sogno! Andrei in Argentina solo per vedere i ghiacciai! Che peccato che alcuni si stiano ritirando e ad altri non ci si possa avvicinare, ma comunque un’esperienza meravigliosa nel complesso

  10. Gypsy ha detto:

    Bellissimi resoconti e foto 🙂 quest’anno davvero tante persone che conosco hanno scelto l’Argentina come destinazione, un viaggio che va pianificato bene e in anticipo nei minimi dettagli viste le grandi distanze!
    E’ tra le mie destinazioni ipotetiche del viaggio per i miei 40 anni, purtroppo realisticamente potrò pianificarlo nel periodo che sconsigli cioè dicembre/gennaio… ma folle a parte immagino valga comunque la pena 🙂

    • Teresa ha detto:

      Se proprio non hai alternative vai pure dicembre/gennaio; spenderai di più perchè è altissima stagione, ma ne vale assolutamente la pena!

  11. Annalisa Spinosa ha detto:

    Io devo solo sperare che a mio marito passi la fobia degli aerei, perchè zone come queste non posso certo raggiungerle in auto o in nave!! Quanto mi piacerebbe fare questa avventura di viaggio! Che posti sublimi!

    • Teresa ha detto:

      Peccato che tuo marito abbia paura di volare, l’Argentina è uno dei posti più belli che io abbia mai visitato.

  12. ANTONELLA MAIOCCHI ha detto:

    Aspettavo con ansia i tuoi racconti Teresa! Mi hai riportato sul lago Argentino, ho sentito di nuovo quel freddo pungente sulla faccia e ho provato di nuovo la stessa grande emozione di fronte allo Spegazzini che, Perito Moreno a parte, è stato quello che più mi ha sorpreso.

    • Teresa ha detto:

      Anche a noi lo Spegazzini è piaciuto molto, forse quasi di più del Perito Moreno. Peccato per il freddo, quando si alzava il vento le temperature erano insopportabili!

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