Cornovaglia – La costa sud – 2° parte

Cornovaglia – La costa sud – 2° parte

Oggi si parte abbastanza presto alla volta di Truro, il centro amministrativo della contea della Cornovaglia. Quello che vogliamo vedere è la cattedrale, la troviamo con facilità e siamo anche molto fortunati a trovare un parcheggio proprio nei paraggi.

La Cattedrale di Truro
La Cattedrale di Truro

E’ una cattedrale anglicana il cui nome completo è Cattedrale della Beata Vergine Maria, in stile gotico, con alte guglie e un organo bellissimo. Abbiamo apprezzato molto che ci fosse la possibilità di fare foto liberamente e senza nessuna restrizione (come invece accade spesso in edifici storici).
Facciamo un rapidissimo giro nella strada su cui si affaccia la cattedrale, poi ripartiamo verso la costa. Andiamo a The Lizard, uno dei posti più famosi della Cornovaglia.

The Lizard

E’ un tratto di costa spettacolare, con delle scogliere frastagliate a picco sul mare. Sembra che sia una delle zone più pericolose per la navigazione a causa di scogli che affiorano solo quando la marea è bassa. Oggi, i rischi sono minimi grazie alla tecnologia (radar, fari, ecc), ma in altri tempi molte navi sono affondate in questo tratto di mare. Pare infatti che gli “shipwreckers” seguissero le navi in transito, e in caso di naufragio le depredassero di ogni oggetto che avesse valore, persino il fasciame.

The Lizard
The Lizard

Ammiriamo lo spettacolo dall’alto, purtroppo non è possibile scendere, ma non importa, è uno scenario indimenticabile! Nell’acqua scorgiamo dei puntini neri che compaiono e spariscono, guardando con il binocolo scopriamo che sono delle foche e restiamo lì a guardarle per un bel po’.
Poi ritorniamo al piccolo villaggio, qualche chilometro più su, attraversando una strada veramente stretta, due macchine insieme non ci passano. Parcheggiamo in un prato e poi facciamo il giro dei negozietti, vendono soprattutto pietre lavorate, quarzi, lapislazzuli e altre cose bellissime… e naturalmente souvenir di tutti i tipi.

Kynance Cove
Kynance Cove

Kynance Cove

Poi ci sediamo al sole (è una splendida giornata!) a mangiarci una porzione di patatine prima di ripartire. Ad un paio di chilometri c’è una baia che si chiama Kynance Cove.
Quando la raggiungiamo, dobbiamo percorrere un sentiero piuttosto scosceso per raggiungere un posto panoramico. Ci sediamo e ammiriamo questo splendore, più giù c’è una spiaggia pietrosa dove parecchie persone fanno il bagno (tutti rigorosamente con la muta, l’acqua deve essere gelida), la marea in questo momento è alta, e un gruppetto di audaci si tuffa da una roccia a picco piuttosto alta.
Altra tappa: Mullion Cove. Anche questo posto è stupendo, meno ripido dell’altro, ci sono dei bambini che giocano nell’acqua, io finalmente riesco ad avvicinarmi abbastanza per poterla toccare ed è freddissima… ma come fanno a fare il bagno?

Mullion Cove
Mullion Cove

Mullion Cove

Io mi siedo sul molo mentre Gianni si inerpica per sentieri per fare delle foto: ne vale la pena, apprezziamo questi paesaggi così selvaggi, visto che non ci siamo abituati. Soprattutto siamo affascinati dal fenomeno della marea che sale e scende a velocità indescrivibile!
Dopo tutto questo camminare siamo un po’ stanchi, e siccome il tempo è stato molto bello e caldo per tutta la giornata, abbiamo davvero bisogno di una doccia. Decidiamo quindi di partire per Porthleven, dove abbiamo prenotato una camera al Copper Kettle.
Il nome è molto suggestivo (Teiera di Rame), il B&B è molto carino, ma ha un piccolo grande difetto: il bagno è fuori dalla camera. E’ privato, lo usiamo solo io e Gianni, ma è abbastanza scomodo dover fare su e giù dalla camera.

The Harbour Inn a Porthleven
The Harbour Inn a Porthleven

Il paesino è incantevole: facciamo la doccia e poi usciamo per cercare un posto dove mangiare e naturalmente andiamo a finire sul porto. E’ parecchio affollato, ci sono persone che pescano, alcune che fanno il bagno (anche se ormai è l’imbrunire) e molti mangiano fish & chips da asporto seduti sui muretti o sugli scalini. Un’atmosfera davvero magica, ci piace molto. Passeggiamo un po’, facciamo delle foto e poi entriamo in un pub molto bello e molto grande: ci sono le freccette, il biliardo e la televisione. Infatti, ceniamo guardando la partita di calcio tra il Manchester United e il Chelsea: molto British!

 

Mount St. Michael
Mount St. Michael

Il posto si chiama Harbour Inn, e ve lo raccomando caldamente, potete scegliere se mangiare dentro o fuori, direttamente sul porto, anche se questa seconda opzione è un po’ scomoda in quanto al pub bisogna ordinare e pagare direttamente al banco, e quindi vi tocca fare su e giù nel caso voleste ordinare dell’altro.

Mount St. Michael

Dopo una buona notte di sonno, partiamo per Mount St. Michael. Si tratta di un edificio molto antico costruito in cima ad una isoletta collegata alla terra ferma solo quando la marea è bassa, quando è possibile raggiungerla a piedi.
Quando ci arriviamo è piuttosto presto, non c’è molta gente, quindi riusciamo a fare una piccola gita in barca senza dover affrontare code. In questo modo riusciamo a vedere l’isola e il castello da una prospettiva diversa ed è affascinante, molto bello anche il mare, l’acqua è limpidissima e si possono vedere dei grossi pesci vicino alla superficie.

Mount St. Michael visto dal mare
Mount St. Michael visto dal mare

Poi saliamo al castello, il viale è ripido e il selciato non troppo comodo, per fortuna ci sono varie panchine sulle quali è possibile fare una pausa.
Finalmente raggiungiamo la cima, l’interno del castello è molto bello, ci sono mobili e arredi antichi e preziosissimi, dopo aver visto il Mont Saint Michel in Francia pensavo fosse un monastero, mentre invece si tratta di una residenza privata molto ben conservata.
Dai bastioni, ammiriamo lo spettacolo della vasta spiaggia che si sta riempiendo di bagnanti e di turisti che si avviano verso l’isoletta. Così, mentre gli altri arrivano, noi andiamo via.
Una velocissima sosta a Penzance per un caffè, poi andiamo a visitare il Minack Open Air Theatre, nei pressi del villaggio di Porthcurno.

Minack Open Air Theatre
Minack Open Air Theatre

Si tratta di un teatro all’aperto costruito nella roccia a strapiombo sul mare, e che da maggio a settembre offre spettacoli teatrali e musicals. E’ stato voluto e costruito da Rowena Cade, a partire dal 1931. La posizione è splendida, il teatro ci piace, ma siamo soprattutto attratti dalla scogliera, dal mare e dalle piante bellissime che ci sono dappertutto.

Land’s End

Poi raggiungiamo la punta più ad ovest della Gran Bretagna: Land’s End, la fine del mondo.
Un posto che mi piace e mi delude allo stesso tempo: dal punto di vista naturale è bellissimo, con le sue scogliere, le rocce, il mare… ma lo hanno commercializzato al punto da farlo diventare un parco dei divertimenti.

Land's End - la scogliera
Land’s End – la scogliera

C’è un parcheggio enorme, tra l’altro costosissimo (5 sterline, indipendentemente dalla durata della sosta!), e orde di turisti che fanno shopping, vanno a vedere un film in 4D, ammirano artisti di strada, bambini che zompettano su materassini elastici… insomma, sembra di essere a Rimini.

Land's End - il parco divertimenti
Land’s End – il parco divertimenti

Persino il famoso cartello che è diventato il simbolo del luogo è monopolizzato da un fotografo, se vuoi la foto vicino al cartello ti tocca pagare, oppure (come abbiamo fatto noi) lo fotografi da lontano.
Non ci siamo fermati molto, se non il tempo di un panino, poi abbiamo proseguito per Cape Cornwall. Anche questo posto non mi è piaciuto molto, la scogliera è bella, ma tra tutti i panorami marini che abbiamo visto, certo non spicca per bellezza. L’unica cosa carina è stata una cappelletta semi distrutta, evidentemente molto antica, in un enorme prato verde.

Cape Cornwall
Cape Cornwall

Concludiamo la giornata dirigendoci verso St. Ives, dove passeremo la notte.


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